IL NOSTRO CONSIGLIO IN BREVE
I dolori mestruali affliggono, in maniera più o meno importante, donne fertili di tutte le età. In questo articolo ne approfondiamo le cause e i rimedi.
Molte donne in età fertile hanno sofferto almeno una volta nella vita di crampi all’addome, mal di testa e altri tipi di dolore durante il flusso mestruale.
Il livello di dolore varia molto da persona a persona: c’è chi non sente quasi niente e chi ha difficoltà ad affrontare le normali attività quotidiane a causa dell’intensità del dolore.
Vediamo insieme quali possono essere le cause dei cicli mestruali dolorosi, condizione chiamata anche dismenorrea, e capiamo assieme come alleviare questi sintomi.
Cos’è la dismenorrea?
Il termine dismenorrea deriva dal greco e significa “difficile flusso mestruale”. Si tratta di una vera e propria sindrome classificabile tra le alterazioni del ciclo mestruale, caratterizzata da un dolore che colpisce la parte bassa dell'addome di tipo crampiforme e colico, questo significa che non è percepito sempre allo stesso modo bensì ci sono momenti di maggior sofferenza e momenti in cui il dolore è minore.
Sintomi dei dolori mestruali
Il dolore mestruale più comune è quello che colpisce la parte bassa dell’addome, ma può estendersi anche alla parte bassa della schiena e alle cosce e può essere associato a nausea e vomito, vertigini e mal di testa, sudorazione intensa ed anche episodi diarroici.
Dolori Mestruali: cause principali
I dolori mestruali, noti anche come dismenorrea, possono essere classificati in due categorie: primaria e secondaria.
Dismenorrea Primaria
La dismenorrea primaria si verifica in assenza di disturbi ginecologici ed è la forma più comune di dolore mestruale. È causata da un’eccessiva produzione di prostaglandine, sostanze chimiche che aumentano le contrazioni uterine necessarie per espellere il flusso mestruale.
Nelle donne che soffrono di dismenorrea primaria, il rilascio di prostaglandine a livello uterino è maggiore rispetto a chi ha mestruazioni senza dolore. Di conseguenza, le contrazioni uterine sono più frequenti, portando a sintomi come dolore e crampi, nausea e vomito.
Un altro fattore coinvolto è la vasopressina, un ormone che limita l’apporto di sangue all’utero, rendendolo ancora più sensibile agli effetti delle prostaglandine.
La dismenorrea primaria tende a presentarsi fin dai primi cicli mestruali ed è molto comune durante l’adolescenza, colpendo oltre il 50% delle giovani donne. Alcuni fattori di rischio per la dismenorrea primaria includono:
- Menarca (primo ciclo mestruale) prima degli 11 anni;
- Sovrappeso o sottopeso;
- Consumo eccessivo di alcol o fumo;
- Situazioni di stress.
Dismenorrea Secondaria
La dismenorrea secondaria, invece, è più frequente tra le donne di età compresa tra 40 e 50 anni. È caratterizzata da dolori più intensi e persistenti, che possono manifestarsi anche lontano dalle mestruazioni.
Questa forma di dismenorrea è spesso associata a patologie come:
- Endometriosi
- Adenomiosi
- Fibromi uterini
- Malattie infiammatorie o aderenze pelviche
A causa della sua gravità e delle condizioni che la causano, la dismenorrea secondaria richiede l'intervento di un medico specialista. Fortunatamente, questa forma è meno comune rispetto alla dismenorrea primaria.
Dolori mestruali in gravidanza
I dolori mestruali possono comparire anche in gravidanza? In un certo senso sì! Nella prima quindicina di giorni dopo il concepimento è possibile che si avvertano dei dolori crampiformi, simili a dolori mestruali. Possono verificarsi anche durante tutta la gravidanza, specialmente nelle prime settimane e sono dovuti all’intensa attività dell’utero.
Avvertire sintomi simili ai dolori del flusso mestruale durante la gravidanza non deve essere motivo di preoccupazione. Nei casi in cui, invece, il dolore sia particolarmente intenso, localizzato o accompagnato da un’emorragia abbondante e di color rosso vivo, è importante rivolgersi al medico.
Come alleviare i dolori mestruali? I rimedi
La dismenorrea in alcuni casi può diventare invalidante e impedire alle donne di svolgere le attività quotidiane. In questi casi è utile rivolgersi ad un medico che può valutare di intraprendere un approccio farmacologico con farmaci antinfiammatori (come ibuprofene o ketoprofene) o contraccettivi orali che consentano alla paziente di vivere meglio i giorni delle mestruazioni.
Oltre ai farmaci possono essere utili:
- applicazioni topiche di calore;
- tecniche di rilassamento;
- svolgere esercizio fisico con frequenza regolare, durante le mestruazioni prediligere attività a basso carico come pilates e yoga:
- evitare il fumo;
- avvalersi di alleati naturali come la Boswellia che contrasta gli stati di tensione (hai mai provato il nostro integratore a base di PEA e Boswellia?).
Alimentazione per alleviare i dolori mestruali
Anche l’alimentazione può essere un valido aiuto per prevenire e gestire la sintomatologia.
Nei giorni delle mestruazioni è bene limitare tè, caffè, alcol e alimenti che favoriscono la ritenzione idrica, come ad esempio quelli molto salati.
Le perdite ematiche, soprattutto se il flusso è abbondante, possono causare una carenza di ferro che andrebbe reintegrato con alimenti che ne sono ricchi come carne rossa, lenticchie rosse, fagioli e verdure a foglia verde come spinaci e cavoli.
È bene anche non dimenticare di assumere alimenti che contengono Omega-3, che dovrebbero essere sempre parte integrante dell’alimentazione: pesce azzurro, sgombro e branzino. Eventualmente è possibile integrare questi micronutrienti anche con prodotti d’integrazione.
Vuoi saperne di più su come gestire le diverse fasi del ciclo mestruale? Leggi il nostro articolo: Cycle Sincing,come sincronizzare ciclo e stile di vita.
Magnesio e dolori mestruali
La carenza di Magnesio può svolgere un ruolo importante nelle manifestazioni della sindrome premestruale. Questo minerale è fondamentale per il normale metabolismo energetico, contribuisce al benessere del sistema nervoso e alla normale funzione psicologica, in più è in grado di ridurre stanchezza e tensione muscolare (scopri tutti i suoi benefici nel nostro articolo).
Nelle donne che soffrono di dismenorrea, il Magnesio agisce aiutando la componente emotiva e riducendo affaticamento e stanchezza.
Non è da intendersi però come un antidolorifico, da assumere una volta che il dolore è già presente. Il beneficio si ottiene seguendo un’integrazione “preventiva” nella settimana che precede il flusso, proseguendo poi nelle giornate delle mestruazioni. |
Posizioni consigliate per i dolori mestruali
I dolori mestruali peggiorano a causa della tensione del pavimento pelvico, ossia la muscolatura che avvolge e sostiene gli organi pelvici come l’utero.
Adottare una posizione che favorisca il rilassamento di questa zona è un’ottima strategia per ridurre il dolore. Un esempio è la posizione fetale che consiste nello stendersi sul fianco con le ginocchia piegate verso il petto. Questa posizione è ideale soprattutto per dormire.
Molto utili sono anche lo yoga, la meditazione e gli esercizi di respirazione.
Cosa peggiora i dolori mestruali?
I dolori mestruali possono peggiorare a causa di alcuni alimenti come tè, caffè, alcol, ma anche a causa del fumo. Per questo consigliamo di limitarne l’assunzione durante i giorni del flusso.
L’attività fisica ad elevato impatto e intensità, come corsa o salti, può sollecitare ulteriormente la muscolatura pelvica e di conseguenza peggiorare il dolore. Ciò non significa però che l’attività fisica sia sconsigliata, anzi! La camminata veloce, lo yoga e il pilates possono aiutare a ridurre i crampi, la letargia e la sensazione di malessere.
Infine, anche le situazioni di stress possono peggiorare i dolori mestruali, per questo è importante gestire lo stress il più possibile aiutandosi con la meditazione, le tecniche di rilassamento e gli esercizi di respirazione (scopri di più sulle tecniche di rilassamento).
Dolori mestruali: quando preoccuparsi
Il dolore delle mestruazioni può essere anche molto forte, ma se arriva a diventare invalidante per le attività quotidiane è necessario rivolgersi ad un ginecologo per comprendere se ci sono ragioni più gravi alla base.
Oltre all’intensità del dolore ci sono sintomi che non vanno sottovalutati e vanno intesi come “campanelli d’allarme” da approfondire con un medico:
- perdite vaginali;
- emorragie molto abbondanti;
- il dolore si verifica anche lontano dalle mestruazioni in altri momenti del ciclo;
- il dolore è accompagnato dalla febbre;
- il dolore non diminuisce anche in seguito all’assunzione di farmaci antidolorifici o antinfiammatori.